Venerdì 9 Giugno 2023
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Non tutti sanno che Ufficio Divino

Ufficio Divino: Deriva dalla lingua latina “Officium Divinum “ – “Dovere, Servizio Divino” e raggruppa tutto ciò che è “preghiera”, che viene indirizzata ed offerta a Dio da tutti coloro che ne fanno uso.
Dopo l’avvento del Concilio Ecumenico Vaticano II, venne chiamato “Liturgia delle Ore” o “Preghiere Ufficiali”, con una particolare preferenza ai Salmi, alle Lodi ed ai Vespri.

Dovrebbe essere recitato, obbligatoriamente, (Dovere Divino), come la Chiesa afferma, da Sacerdoti, da Ordini Religiosi vari e femminili, Presbiteri e “anche altri fedeli sono invitati a partecipare alla Liturgia delle Ore, in quanto è azione della Chiesa” - come prevede il Codice di Diritto Canonico.

Molti ricorderanno che, non tanto tempo addietro, veniva chiamato “Breviario”, che i Preti o il Clero, in generale, leggevano nella diverse ore della loro giornata ministeriale, destinata ad essere santificata con la recita di preghiere, di Letture bibliche, di canti, specialmente dei Salmi: il tutto, per essere in continuo contatto con Dio, per la salvezza propria e del Mondo intero.

San Benedetto di Norcia, Abate, 480 – 547 circa, fratello di Santa Scolastica, definì l’Ufficio Divino “Opus Dei” – “Lavoro di Dio”.

Purtroppo, il Concilio Vaticano II, come per tante altre cose molto importanti e significative, ha modificato e sconvolto non poco la prassi di applicazione di questo impegno verso Dio, favorendo il Clero.
Ricordiamoci che le preghiere, rivolte a Dio, nostro Creatore, sono fonte di “energia” inesauribile per chi le invoca e, tutto ciò che è attinente ad esse, è molto più importante di tanti e continui pellegrinaggi, festicciole… organizzati da certi Preti di Parrocchie, che lasciano nostro Signore abbandonato nel Tabernacolo.


L’Ufficio Divino risulta essere composto di 9 Ore:

     1. Mezzanotte.
     2. Alba o Mattutino.
     3. Dopo l’alba, ore 6.00 – Ora Prima.
     4. Inizio della giornata di lavoro.
     5. Ore 9,00 del mattino - Ora Terza.
     6. Mezzogiorno, ore 12.00 - Ora Sesta.
     7. Pomeriggio, ore 15.00 - Ora Nona.
     8. Tramonto, prima della cena.
     9. Prima del riposo notturno – la notte.


Ora Terza (ore 9.00) – Ora Sesta (ore 12.00) – Ora Nona (ore 15.00) o Media:

L’Ora Prima è stata abolita e l’Ora Media è stata conglobata nell’Ora Nona dal Concilio Ecumenico Vaticano II, mentre, nelle Chiese con rito Ortodosso, permangono tutt’ora.

Queste Tre Ore rappresenterebbero, secondo la Tradizione Cristiana, le Tre Persone della Santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo - La triplice preghiera di Daniele: “Ebbene - replicarono al Re - Daniele, quel deportato dalla Giudea, non ha alcun rispetto né di te, Re, né del tuo Decreto: tre volte al giorno fa le sue preghiere” (Daniele 6,14).
· L’Ora Terza - ci rammenta la Discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo - La Crocifissione di Gesù Cristo.
· L’Ora Sesta - ci ricorda l’Agonia di Gesù sulla Croce, ma anche la Sua Ascensione al Cielo.
· L’Ora Nona - ci induce a ricordare la ben nota “guarigione dello storpio” – L’ora della Morte di Gesù sulla Croce – L’ora in cui tutta la terra tremò subito dopo la Morte del Signore – La preghiera degli Apostoli Pietro e Giovanni nel Tempio.


L’Ufficio Divino comprende:

Le Lodi: Chiudono la notte ed aprono il giorno di preghiera e di lavoro, ovvero l’alba, la quale rievoca la Risurrezione di Gesù, che è “Sole e Luce” nascente, donando calore, sicurezza per la giornata che sta per aver inizio.

I Vespri: Concluso questo giorno, si aprono alla sera che sta per arrivare, per poi dare inizio alla notte, che è suddivisa in: Vespro – Mezzanotte – Canto del Gallo – Mattino.
Con la recita dei Vespri si rende grazie a Dio per la giornata concessa e per chiederGli perdono di eventuali mancanze commesse alla Sua Divinità, alla Sua Volontà e anche verso il Prossimo.
I Vespri ci rievocano anche l’Ultima Cena di Gesù con i Suoi Apostoli avvenuta di sera e ci ricorda anche la Morte di Cristo, con la quale Egli concluse la sua giornata terrena.
I Vespri sono anche una forma di espressione che ci invitano a sperare all’instaurazione del Regno di Dio su questa terra.
Un’altra cosa che i Vespri vogliono evocare è quella della Parabola degli operai della vigna del padrone, i quali lavorano l’intera giornata per poi avere il compenso dovuto, a fine lavoro.
E così, anche noi, attendiamo il giusto ricompenso dal nostro Padrone, che è il Signore, per aver ben operato nella Sua “Vigna”.

L’Ufficio delle Letture: Sia che siano Bibliche o di Autori Ecclesiastici diversi, hanno una collocazione assai rilevante in questo ambito, perché è Dio che parla e, quindi, si medita su ciò che viene letto o si ascolta in relazione a Verità rivelate e al Mistero del Signore nostro, Gesù Cristo.
Letture, Lodi, Salmi ed Inni si contemplano a vicenda e suggellano le meraviglie che Dio ha operato.

Compieta: È la preghiera penitenziale che viene detta prima di andare a riposare per la notte. È quasi una preghiera-confessione a Dio per la giornata appena trascorsa e la si può mettere in correlazione a quella del Sacerdote Simeone, quando ringraziò Dio, nel Tempio, per avuto l’occasione di vedere e toccare, alla fine della sua vita terrena, il neonato Salvatore del Mondo.

Salmi e Cantici: Sono il centro dell’Ufficio Divino o della Liturgia delle Ore, perché in essi emergono le varie condizioni dell’Essere Umano: le malattie, i pericoli, le sofferenze, le ingiustizie, le persecuzioni, il Bene, il Male, la morte… e, quindi, accomunano tutti coloro che ne fanno uso, con la realtà di tutti i giorni e, per mezzo di essi, si rivolgono a Dio per ottenere Clemenza, Grazia e Misericordia.
Sia i Salmi che i Cantici sono impregnati della Presenza dello Spirito Santo e, di conseguenza, non possono che far bene allo Spirito, all’Anima e al corpo di chi li recita.
Venivano fatti propri perfino da Gesù Stesso: – un esempio il Salmo 22 – da Lui recitato sulla Croce, quando stava per morire.
Anche gli Apostoli, nelle loro peregrinazioni e in occasioni diverse, quale “veicolo” di comunicazione con il Padre Celeste e, dopo del loro Maestro, innalzavano preghiere ed invocazioni.
I Protestanti, ad esempio, fanno uso dei Salmi come se fosse pane quotidiano, tanto da saperli a memoria.
Alla fine della lettura dei Salmi del giorno, è utile un silenzio spontaneo e meditativo, affinché il contenuto degli stessi venga recepito, contemplato e immagazzinato nell’Animo per divenire, in futuro, fonte di energia spirituale per sé e per gli altri.

In conclusione, l’Ufficio Divino o la Liturgia delle Ore ha in sé un “valore aggiuntivo”, che è devozione del Suo Popolo e ci conduce, prima o poi, al Santissimo Sacramento, all’Eucaristia, che è Vera Presenza di Cristo su questa Terra.