Martedì 1 Luglio 2025
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Non tutti sanno che Gentili

Gentili: Mentre nella Vulgata, che è una traduzione, in Latino, della Bibbia in versione Greca-Ebraica, questa parola viene tradotta con “Gentes” – “Nazioni” e il termine “Gentilis” è “inerente alle Nazioni”, nell’Antico Testamento i “Gentili” vengono tradotti solitamente in “Pagani o Nazioni” e stanno ad indicare tutti coloro che non fanno parte del Popolo Eletto di Israele.

Ricapitolando, questa espressione di “Gentili” ha origini ebraiche con cui s’indicava tutti coloro che non erano Ebrei, Israeliti o Cristiani, ovvero: che non erano né un Popolo, né un vero Gruppo Etnico o una Stirpe autentica come lo era il Popolo Ebraico, che si riteneva il Popolo Eletto, mentre per loro i “Gentili” erano unicamente dei Popoli, degli Stranieri, dei Pagani, in quanto questi non credevano e non rendevano il Culto a Yahweh (Dio), come facevano invece i Giudei.

Quindi, la questione o la differenziazione di “Popolo Ebraico” con i “Popoli Gentili”, i senza Dio, era basata più sul piano dello Spirito, anziché della Razza.
Quando, però, subentrò il periodo storico-culturale della Grecia e dell’Impero Romano, la religiosità venne meno e la distinzione tra “Popolo” e “Popoli” divenne un contenuto razzista esasperante, che portò il “Popolo Giudaico” e gli altri “Popoli” ad odiarsi e a disprezzarsi a vicenda.
Di ciò troviamo conferma, nel Nuovo Testamento, in seguito al comportamento dei Farisei e, in aggiunta, degli Scrittori Romani all’inizio del Cristianesimo.

Il “Popolo Ebraico” si riteneva, a tutti gli effetti, protetto, al sicuro dai castighi divini e nelle Grazie di Dio per il semplice fatto che possedevano il Tempio di Dio, che discendevano da Abramo e di avere l’unico e vero Culto Divino reale sulla “faccia della Terra”.

Tutto ciò era una presunzione ed una pretestuosa convinzione che li distingueva da altri “Popoli”, come pure nei confronti dei “Gentili”.
Ma, con l’avvento della distruzione della città di Gerusalemme e del suo Tempio, dell’Esilio in Babilonia, il Popolo Ebraico ben comprese che da contraddizioni storiche e da certe catastrofi non si è immuni.

Con l’avvento dei Profeti vi fu un rinnovamento della Cultura Ebraica e di una Religiosità aperta ai “Gentili”, in quanto anch’Essi figli di Dio e beneficiari della sua Provvidenza, perché Egli è Dio di tutte le Nazioni.
Infatti, nel Libro di Giona, dove si parla di Ninive e dove “Dio si spiega”, Dio stesso afferma e conferma di amare anche i “Gentili”, ovvero i “Popoli senza Dio - i Pagani”, i quali appaiono più propensi e pronti di Israele alla conversione, e in Isaia 40,25 – 41,8-10 – 42,10-12 – 49,6 – 51,4-5, soprattutto al Capitolo 52 e versetto 10, Dio riconferma nuovamente la “sua salvezza… sino ai confini della Terra”, poiché Lui solo è il Re dell’Universo e Sovrano Supremo.

E per terminare, non dimentichiamoci che San Paolo di Tarso è stato “l'Apostolo dei Gentili”, tra i Pagani Greci e Romani, di una certa rilevanza, come confermerebbe la sua Missione Evangelica a favore di Gesù nel Nuovo Testamento.