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Articoli Io credo in Gesù Cristo e... non a Piergiorgio Odifreddi - Piero FIORE e Massimo RETTAROLI

 

IO CREDO IN GESÙ CRISTO E... NON AD P. ODIFREDDI

Un giorno, fermandomi ad un Autogrill dell’autostrada, per un sosta-riposo, e dopo aver fatto colazione, mi sono imbattuto nella bacheca dove erano esposti giornali, riviste, libri…
Il mio sguardo si soffermò sulla copertina di un libro, guarnito da una fascetta bianca che attesta: “140'000 copie vendute – 5a ristampa”.
Il titolo del libro è:

“PERCHÈ NON POSSIAMO ESSERE CRISTIANI TANTO MENO CATTOLICI”
Piergiorgio ODIFREDDI

Questo titolo mi lasciò molto perplesso.
Il nome dell’autore, però, mi condusse, immediatamente, a pensare, senza ombra di dubbio, a quel matematico, nato a Cuneo, il 13 luglio 1950, laureatosi a Torino nel 1973 e specializzatosi in diverse Università nel mondo.
Mi ero anche ricordato che questo Scienziato, tra i più polemisti che la Scienza possa avere nel suo “marsupio scientifico”, abbia contestato ferocemente lo Scienziato Antonino Zichichi e che dallo stesso abbia ricevuto una “querela per diffamazione”.

È ovvio che un Professore di Logica Matematica come Odifreddi, il quale si ritiene, a tutti gli effetti, uno Scienziato, contesti “ferocemente” un suo collega dichiaratosi “cristiano e credente”.
Il comportamento arrogante, la mancanza di umiltà, la ferrea e dottrinale razionalità, la prosopopea, la certezza dell’assoluto pensato e detto che sprigiona Odifreddi, sono le costanti che noi ritrovano, sovente, in altri Scienziati come lui.
Odifreddi è convinto che, se la matematica e, più in generale, le scienze diventassero importanti nella nostra società, si potrebbero sconfiggere la magia, la pseudoscienza e la Religione, da lui considerate come false e dannose.

A Odifreddi manca, in poche parole, tutta quella infrastruttura che è in grado di sorreggere molte delle sue tesi. Questa infrastruttura è la Fede, è il Credere in un “Essere Supremo”, che in lui sono assenti e che vuole, a tutti i costi, ignorare, altrimenti come potrebbe affermare e scrivere quello che va pubblicando.
Con il suo “sapere”, allo stesso tempo, si cimenta, oltre a quello di Matematico, a fare il Saggista, il divulgatore scientifico e storico della Scienza, e quant’altro.
Scrive, spesso e volentieri, per i giornali “La Repubblica” e “L’Espresso”, guarda caso, stampa di “sinistra”.

Odifreddi considera la Scienza “assoluta” a risolvere tutti i problemi che sussistono nel mondo, e condivide anche la “teoria darwiniana”, cioè quella teoria che afferma che l’uomo discende dalla scimmia, e che questa teoria, come tante altre cose dette dallo Scienziato Darwin, sono state estromesse, abolite dall’insegnamento nelle Scuole e Università degli Stati Uniti, dove lui ha soggiornato diverse volte, perché ritenute inconsistenti, insensate e assurde. Che ne prendesse atto il Dott. Odifreddi.

Ricordo anche la pertinente e adeguata replica, all’uscita di questo libro succitato, da parte di Giorgio Israel, anche lui Docente Matematico Cattolico, come pure di quella di Flavio Felice, della Pontificia Università Lateranense e tanti altri che, sui quotidiani di maggiore tiratura nazionale, hanno risposto, per le rime, a questo tracotante “matematico impertinente sapientone”, il cui intento dichiarato è di contribuire a “rendere il mondo un luogo più sensato e la vita più degna di essere vissuta”, facendo sì che “la matematica e la scienza prendano il posto della Religione nella Scuola e nei Media”.
Potreste immaginare se il mondo lasciasse via libera a Scienziati di questa “taratura scientifica”: Dio ce ne liberi!

Alla vista di questo libro, incuriosito soprattutto dal titolo, mi venne voglia di comprarlo, non altro per capire fino a che punto può arrivare la spinta, la forza della ormai nota “Lobby dei laici dei nostri tempi”, attraverso questi intrepidi “chef” di ideologie triviali, cioè scurrili, sguaiate, volgari.
Ma non ho ceduto alle lusinghe, anche perché mi balenò il pensiero di chiedere, al mio ritorno a casa, il libro in questione a un certo Don… Sacerdote saggio, obiettivo e maestro nelle Omelie domenicali.

Infatti, il giorno dopo, vidi il mio Don… e gli dissi dell’oggetto in questione.
“Certo che l’ho letto! – mi rispose - è uno dei tanti atei che sono sempre esistiti, che esistono e che sempre esisteranno; non vedo dove sia la notizia!
Se vuoi, puoi leggertelo, con calma, a casa.
Sali in Canonica, dovrebbe essere ancora sulla mia scrivania o sul tavolino, accanto al telefono.
Io ho da fare, non posso accompagnarti.
Ti prego, non me lo riportare, tanto è pieno di veleno e non so che farmene.
Stai attento, però, a non farti pungere!”.

Sappiate che, quando il mio Don… si libera di un libro in questa maniera, è perché ha i suoi buon motivi: non concede alcuna importanza o consistenza al contesto che c’è nel libro.
A fine settimana, libero da impegni di lavoro, mi concessi un po’ di tempo per leggere ciò che questo titolo del libro volesse esprimere.
Beh! Amici, a metà lettura, fui talmente arrabbiato che lanciai il libro per terra, quasi a volermi sfogare con colui che aveva scritto certe affermazioni, tipiche di persone che si credono i portatori della verità assoluta.
“La calma è la virtù dei forti”: seguii questo famoso detto!

Vedete, per il nostro Scienziato Odifreddi, tutte le Religioni sono soltanto “balle” per minorati mentali, o chiacchiere che vanno al “mercato”.

Per Odifreddi, il Cristianesimo, in particolare, è una fede per “letterali cretini”: lui sottolinea la parola “cretini” e si riconduce all’origine del suo significato, quello franco-provenzale, che propriamente sta a significare “cristiano”, usato dapprima nel significato di “povero cristiano, poveraccio”, in seguito ha poi assunto valore spregiativo.

Odifreddi continua, affermando: “La Bibbia è un’accozzaglia di assurdità scientifiche, contraddizioni logiche, falsità storiche. Sciocchezze umane, perversioni etiche e bruttezze letterarie”.

Sempre secondo la “sua materia grigia”, dice che l’Ebraismo è, semplicemente, la pretesa di stabilire, su basi teologiche, il diritto al possesso di una terra e alla costruzione di uno Stato “fascista”, come quello di Israele.
Si dimentica, ancora una volta, il Professore, che lo Stato di Israele è stato riconosciuto dalle Nazioni Unite, nel 1948 e, quindi la sua affermazione è assolutamente controvertibile: “stalinista”.
Forse, “l’arrogante sapientone Odifreddi”, non tiene conto, nel suo “pozzo di scienza”, cosa ha fatto il Comunismo, come si è comportato il Regime Comunista, cosa ha prodotto nella realtà di questo mondo. Lui è come quella “vacca” che dà del “cornuto all’asino”.
L’Ateismo, il Comunismo, la Scienza che lui sottoscrive e promuove ha “rovinato” una parte del Genere Umano e continua a farlo, usando proprio persone della sua cultura devastatrice: “la cultura di Satana”.

Il mondo, per Odifreddi, dovrebbe essere il “luogo” dove, a confrontarsi, vi siano solo la ragione e il torto, dove i cristiani – o “cretini” - come li definisce la sua mente bacata - tornino, finalmente, nelle catacombe, e che non assillino più i razionalisti come lui, con le loro ipocrite sfumature, con gli inutili dettagli, con i pruriginosi dubbi.
Questo “fantomatico” Professore, araldo di “verità presunte”, di “convinzioni intoccabili”, possessore di segreti arcani od occulti, latore di Leggi incontrovertibili, si permette di “bastonare” ed “irridere” chi la pensa in modo diverso dal suo e cioè da quella “logica matematica” di cui se ne fa un vanto, e che, invece, è la prova del “9” della sua limitatezza intellettuale…e così è!

Per continuare sempre in questo contesto, “l’esimio Professore” contesta la credibilità, l’accuratezza e la storicità del Racconto Biblico, adducendo la contraddittorietà tra le due cosmogonie riconoscibili (l’origine – la genesi dell’Universo – dottrina, teoria che spiega o ricerca tale origine, sia su basi della mitologia, della Religione, sia su basi scientifiche) o l’immoralità del comportamento dei Padri fondatori, secondo i dettami della Chiesa Cattolica attuale e quanto affermato dalla versione della Bibbia da parte della Conferenza Episcopale Italiana.

Altro punto della sua critica sono le diverse versioni dei Dieci Comandamenti: nelle due Scritture originali dell’Antico Testamento - Es. 20,2-17; Dt. 5,6-21 - secondo quella che per Odifreddi sarebbe la suddivisione del testo, i versetti Es. 20,4 e Dt. 5,8 sono considerati il Secondo Comandamento, che proibisce la rappresentazione delle Immagini di Dio e della natura.
La tesi che Odifreddi porta avanti è quella che la Chiesa abbia eliminato tale passaggio e che, per mantenere il numero dieci, il Decimo Comandamento sia stato suddiviso in due (Es.20,17 e Dt. 5,21).

Altra critica da lui mossa e propriamente scientifica, come la citazione in Levitico 11,20-28 - in cui si parla di “insetti con quattro zampe” (gli insetti, in realtà e scientificamente, hanno sei zampe per definizione) e in Levitino 11,6 “non mangiare ruminanti come la lepre” (che non è un ruminante) - inducono l’autore ad affermare che errori del genere “non sono certo perdonabili ad un presunto Creatore,quale è il nostro Dio”.
In questo caso è lecito, forse, anche tener conto delle traduzioni fatte dall’Ebraico al Greco, dal Greco al Latino, dal Latino all’Italiano; forse anche all’evoluzione delle specie animali da allora ad oggi. Ma come, l’uomo, che si presuppone essere discendente dalla scimmia… si è evoluto, e gli animali, la flora o la fauna no? È una contraddizione, non vi pare?

La “ciliegina” che Odifreddi vuol mettere sulla “torta” della discussione è quella che non ci sono testimonianze storiche accettabili dell’avvenuta esistenza di Gesù Cristo, scritte dai contemporanei del suo tempo, eccetto i Vangeli.
Ma la tradizione della Chiesa, la vita dei Santi, la Bibbia stessa, i ritrovamenti archeologici, la gran parte degli Storici, tutti sono unanimi ad attestare che quello che Odifreddi vuol affermare o far intendere, è cosa “stupida, pretestuosa e matematica”.
Gesù Cristo è un Personaggio Storico-Religioso, e non un Essere mitologico, come lui afferma essere stato: tutto ciò non fa per nulla onore a lui e nemmeno a tutto quel tempo che ha dedicato alla Scienza, e non alla Religione, che Scienza non è.

Da un individuo di questa portata tutto diviene opinabile, discutile.
Inutile dire che anche la descrizione dell’elemento fondante del Cristianesimo, ovvero della Crocifissione e Morte di Cristo e la relativa Resurrezione venga considerata da lui poco credibile o contraddittoria.
Nell’ultima parte del libro, che ripresi da sotto il divano dove era finito dopo lo “sfogo”, Mister Odifreddi analizza le interpretazioni, le opinioni e le “aggiunte” che la Chiesa ha apportato alla Dottrina.
Viene anche esaminata una serie di presunti limiti, difetti ed errori riscontrati nella storia di questa Istituzione, fino ai giorni nostri, passando dall’Inquisizione e le Indulgenze di ieri, agli scandali sulla pedofilia e l’otto per mille di oggi devoluto alla Chiesa.
Nel contempo “l’emerito scienziato”, che pascola in prati a lui confacenti, si dimentica di ciò che disse e fece Carlo Marx, il Comunista che non aveva bisogno di Dio: Marx si riteneva il paladino dei “proletari”, dei poveri, ma, allo stesso istante aveva in casa il maggiordomo e la cameriera. Mise incinta la cameriera e, per salvarsi la faccia e la reputazione, incolpò il povero cameriere.
"Alla faccia del proletariato!".

Ma soprattutto, nel contesto generale del libro, Odifreddi “tenta” - e sottolineo tenta – perché, ovviamente, non vi riesce – di dimostrare che la fede ebraica e la fede cristiana sono inconciliabili con lo spirito scientifico e i valori democratici.
Badate bene! Evita accuratamente di dedicare una sola osservazione critica alla Religione Musulmana che, delle tre Religioni Monoteiste, è proprio quella che ha più gravemente ostacolato, nei paesi in cui si è affermata, sia lo sviluppo scientifico e tecnico, sia l’avvento della democrazia.

Innanzitutto, va detto che se c’è un’accozzaglia di sciocchezze, di affermazioni superficiali e ignoranti, proposta al pubblico, con una tracotanza e, a parer mio, una incoscienza non degne di un Docente universitario, questa è la componente emergente nel libro di Odifreddi.

In una società italiana, dove ormai i “tuttologi” sono la classe predominante, dove si va in Tv a pontificare, dalla pizza alla psicologia, questi “personaggi” si sentono in dovere di scrivere anche libri - che di per sé non sarebbe una cattiva cosa se fossero edificanti - che poi scopriamo essere dei contenitori di “immondizia putrida in avanzato stato di fermentazione e decomposizione”.

Coerentemente ateo, Odifreddi ha simpatia per l’Islam politico e, soprattutto, si guarda bene dal ridicolizzare il Corano; non l’ha fatto e non lo farà mai, perché sa bene cosa gli potrebbe accadere. È un “matematico della logica a sua misura”, “furbo” lui!
Perché essere così stupidi da tirarsi addosso una Fatwa?
FATWA (sentenza) Si tratta di una sentenza di conformità alla dottrina islamica, alla shari’ah. Se un Mussulmano vuol sapere se una sua condotta è o meno conforme alla sharia’ah, si rivolge ad un esperto della Legge, che da una risposta detta “fatwa”.
Il problema, però, è che non esiste una gerarchia od una organizzazione centralizzata (come da noi Vescovi e Papa).
In realtà, quindi, le “fatwa” possono e sono, di frequente, contrastanti ed hanno valore nella misura in cui chi le emette ha prestigio e fama.

È molto più comodo comportarsi da “ipocriti e vigliacchi”… e prendersela con le Religioni che le teste non le tagliano più o che insegnano l’edificazione e il rispetto della persona.

Ma sapete cosa è arrivato a dire questo “scienziato”?
Perché poi mi sono informato, eh!
Lui se la prende con il Cristianesimo, poiché vive in Italia, ma se vivesse in un Paese islamico, se la prenderebbe con l’Islam… Tanto, per il momento, non ci vive!
Strano che non abbia atteso il cambio di residenza a Gerusalemme per prendersela con l’Ebraismo.
Ma perché non va un paio d’anni da Ahmadinejad, così vediamo cosa succederà?

Tornando al libro, per farla corta, esprimo due considerazioni.

La prima:
Nella spietata critica al Cristianesimo va azzerata tutta l’esegesi biblica che scaturisce dalle castronerie (sciocchezze) ridicole contenute nel libro e si può anche desumere che l’Odifreddi ha giudicato la Bibbia stessa senza conoscerne il contenuto - un po’ come giudicare un libro di matematica senza conoscere le tabelline.
Ma attenzione, è questa un’ignoranza faziosa, perché a questo punto è palese che lui è anticristiano e antiebraico, oltre che filo-islamico, per una evidente sintonia politica.

Che lo nomina “Curatore scientifico” del festival della Matematica la Giunta Comunale di Roma, con il Sindaco Veltroni in testa; che gli si dia spazio sui quotidiani di sinistra e di cui ho già esposto in anteprima; che gli si offra l’opportunità di apparire in trasmissioni televisive di marcata ideologia di sinistra, eccetera… è tutto un dire e un “estratto della sua genetica culturale-scientifica”.
Non a caso, è anche Membro di Presidenza dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.
Ma questo la gente non lo sa; se lo sapessero e riflettessero tutti coloro che acquistano le sue opere, si accorgerebbero che costui è nient’altro che un “venditore di fumo”, il quale, oltre a far soldi, è anche nocivo alla cultura in generale.
Torna ad avere ragione il mio Don…: “niente di nuovo sotto il Sole!”.

La seconda:
È triste prendere atto che tante persone, tante anime, seguano ed esaltino, addirittura, personaggi del genere, che si permettono, impunemente e senza mezzi termini, di dare un bel calcio nel sedere a secoli di storia e di religione ebraica-cristiana.
Ovviamente si sono accodati ad Odifreddi tutti quelli che sono contrari alla Chiesa, alle sue tradizioni e, soprattutto, al messaggio di salvezza di cui è custode e messaggera missionaria nel mondo.
Mi tornano alla mente le parole lapidari del Signore:
“Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine” (Mt.24,11-12).

Puntualmente, il Signore, in questo periodo estivo, che può indurci ad una sorta di pigrizia spirituale, con il Vangelo della 19a Domenica del Tempo Ordinario - 12 Agosto 2007 - ci invita alla vigilanza, a tenere sempre accesa la “lucerna”, ovvero la nostra Fede, per discernere i segni dei tempi, per stare in allerta da eventuali “ladri” di ogni genere, compresi quelli che vogliono deturpare la nostra fede e le nostri convinzioni, per dissipare le nostre paure che scaturiscono da coloro che sono “seminatori di zizzania”, come abbiamo potuto constatare fino ad ora.
Per costoro, esaurita la Misericordia del Signore, avverrà ciò che la Bibbia afferma, riguardo al Giudizio finale:
“E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti” (Mt. 25,30).

Noi Cattolici crediamo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore del cielo e della terra e di tutte le cose visibili ed invisibili, e in Gesù Cristo suo Figlio e Nostro Signore, con il quale – volente o nolente – anche lei, Prof. Odifreddi, dovrà inevitabilmente incontrarsi e chiarire il suo punto di vista, giustificando, inoltre, il suo atteggiamento, che potrebbe aver fuorviato molte anime dal loro preordinato percorso verso la salvezza.
E poiché si è capito che lei non crede nella vita eterna dopo la morte, le rammento che ci sono molte più attestazioni che confermano l’esistenza dell’aldilà che non il contrario; persino i Popoli più trogloditi hanno creduto in questa esistenza. Ne prenda atto, Professore!

Noi cattolici ci impegniamo a testimoniare questa fede, oltre a professarla, durante la Santa Messa domenicale e dei giorni di Precetto: è una professione di fede, che accogliamo come un dono di Dio e che tentiamo, pur tra innumerevoli cadute, di testimoniare nella carità con il ruolo che ci è stato dato: da storici, matematici, filosofi, geometri, operai, attori, casalinghe, impiegati, eccetera…

La fede non va in vacanza, e il tempo del riposo non ci esime dalla coerenza di vita, dal dovere della testimonianza, da tutti quei gesti, anche piccoli e semplici, che manifestano al mondo il nostro modo di essere Cristiani, seguaci di Cristo, per intenderci, caro Professore.

Spero, quindi, che questa nota di protesta possa risvegliare qualche anima assopita dal torpore del Progressismo esasperato, del Relativismo imperante, del Nichelismo, (atteggiamento o dottrina che nega, in modo radicale, determinati sistemi di valori, che nacque proprio in Russia nella seconda metà dell’Ottocento e che portò ad estreme conseguenze l’individualismo anarchico, il quale si proponeva di distruggere l’ordinamento politico e sociale) come il suo ai nostri tempi.

Massimo Rettaroli
14 agosto 2007